Esistono sempre più di due soluzioni

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Per poter esprimere un giudizio adoperiamo uno dei due strumenti disponibili: un modo semplice che corrisponde all’utilizzo di ciò che già si conosce, ovvero gli strumenti che l’ambiente ci ha fornito e, come alternativa ce ne uno assai più dispendioso che corrisponde ad un elevato consumo di energia poiché bisogna riflettere, valutare l’attendibilità delle fonti, smascherare eventuali strumenti di persuasione utilizzati, ecc.. La società moderna, visto il sovraccarico informativo, non usa praticamente più il secondo percorso ad eccezione delle aree di competenza e quindi in situazioni decisionali professionali ma, per nostra sfortuna, anche qui le cose stanno cambiando. Nel primo caso non ci allontaniamo da quello che “dico/faccio a quello che dicono/fanno la maggioranza delle persone a meno che non vi sia un soggetto autorevole, stimato e di riferimento che ci indica quale decisione prendere o come indirizzare una nostra opinione. Chi mi dice che la persona autorevole di prima non abbia avuto una qualche ragione personale, oppure sia stata influenzata da un proprio e stimato professore universitario che vista l’anzianità soffre un po’ di demenza senile e ha capito fischi per fischi dell’argomento. Figuriamoci se l’anziano professore, ragionando per assurdo, magari non sia un consulente della JP Morgan e, tanto per dire, ha un corposo asset finanziario a cui garantire un futuro più roseo. Molto spesso, quindi, ci buttiamo e sottoscriviamo opinioni non nostre basate su documenti di dubbia fondatezza o solo perché frutto di un senso comune corrente. Con i mondiali di calcio l’intera nazione scende in campo come commissario tecnico basando le proprie strategie su quello che i media propinano senza sapere che, a meno che il vero CT non lo riveli tutto in un suo best seller, nessuno saprà mai le reali motivazioni e i dati reali che hanno determinato una scelta tattica. Questa è la continua ricerca che abbiamo noi, esseri poco pensanti, nel ricercare e trovare un perché a quanto accade attorno a noi. Perché l’acqua bolle? Ma è ovvio, hai appena acceso il fuoco sotto, lo ha detto il TG, in assise lo hanno stabilito i rappresentanti degli chef di tutto il mondo. Ed ecco qui realizzato ciò che avviene attorno a noi costantemente ogni qual volta apriamo gli occhi e passiamo dallo stato di riposo allo stato di veglia. Per chi non l’avesse capito non è il fuoco sotto la pentola a far bollire l’acqua o, per lo meno, il fuoco non è altro che la causa più ovvia, semplice, facilmente comprensibile per un principio comune di causa effetto. No, no, non è così. Allora perché posso far bollire l’acqua su una piastra elettrica. Questo è quello che avviene costante mente intorno a noi. Le opinioni di altri diventano le nostre per semplicità di utilizzo senza considerare la possibile loro infondatezza o esigenza che siano ben accreditate. Certo che non è l’esempio più azzeccato ma è il primo che mi è venuto in mente e quindi, per chi nelle ore di scienze era attento, avrà senz’altro notato la forzatura ma sono certo che comprenderà la sua praticità esplicativa.

Allora, perché Tsipras e Varoufakis si sono presi una responsabilità così grande? Forse perché sono andati sul sito di Beppe Grillo, oppure magari perché fanno politica economica tirando a sorte o ancora meglio perché nella vita amano lottare contro il sistema e farsi le canne. Qualcuno ha detto che, guarda un po’ come vanno le cose, qualcuno prima di loro ha falsificato i dati per esser ammessi tra gli stati che hanno adottato da subito la moneta unica, qualcun altro ha detto che Papandreou (come Monti) è stato così ligio nel sottoscrivere nuovi aiuti (debiti), garantendo le misure dette della TROIKA, verso la BCE, l’FMI il FSI che oggi, a detta di tutti, non ce né uno che è in disaccordo sul fatto che il debito greco non è sostenibile dai greci. Qualcun altro ha anche detto, ed è giustissimo dirlo, che i politici greci hanno rubato per anni e che i prestiti allo stato greco (qualcuno li definisce aiuti) solo in minima parte hanno contribuito al reale sostegno dell’economia. Guarda un po’, esistono anche parametri economico-finanziari che stabiliscono che se non puoi pagare i tuoi debiti fallisci, se non puoi fallire perché altri fallirebbero di conseguenza o se, nella più sciagurata delle ipotesi, fallisci e rinegozi il debito e scopri di stare meglio?

Esistono centinaia di soluzioni ai problemi e spesso quelle più estreme lo sono solo perché non c’è abbastanza propensione a comprenderle. Per pigrizia scegliamo ciò che è più comodo, conveniente e speriamo di aver soddisfatto i nostri bisogni e in men che non si dica, capita spesso a tutti, ci pentiamo o, almeno pensiamo che avremmo potuto acquistare altro o dedicare ad altro il nostro tempo. Non esiste una soluzione ma più soluzioni ad un singolo problema ma poiché non possiamo vivere come il personaggio Maccio Capatonda prima di prendere la pillola dobbiamo fidarci di chi amministra il bene comune ma se chi lo fa non ha alcun interesse a farlo per il bene della comunità ma solo per meri interessi personali allora dobbiamo sforzarci e dare il nostro voto a persone che se lo meritano valutando dati oggettivi e non perché è l’uomo giusto che risponde al meglio all’artificiale senso comune del momento.

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