USA e Russia sulla questione siriana

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L’intervento Russo contro l’Isis in Sira
In una analisi dell’ex funzionario del Pentagono (Michael Maloof), durante un intervista telefonica per PressTV (presstv.ir), sarebbe emerso che gli Stati Uniti dovrebbero aprire ai rapporti diplomatici con Russia e Iran per la lotta contro il terrorismo. Non nega, dice sempre Maloof,  che la Russia stia facendo ciò che è più giusto, ovvero difendere il proprio porto sul mediterraneo e sostenere un proprio alleato. Sfortunatamente la tensione militare in Ucraina e il conflitto in Siria stanno notevolmente inasprendo i rapporti tra Russia e Stati Uniti. Washington accusa Mosca di aver orchestrato un “referendum illegittimo per l’annessione della Crimea” alimentando quindi i disordini in Ucraina orientale. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato di avere un ruolo nel conflitto Ucraina, nonostante le accuse di Kiev ei suoi sostenitori occidentali. In Siria, la Russia starebbe fornendo assistenza al governo nella sua lotta contro i terroristi, mentre gli Stati Uniti insieme ad altre forze stia sponsorizzando figure dell’opposizione per rovesciare Assad.
La Siria è stretta nella morsa della guerra civile dal marzo del 2011. Le milizie “ribelli”, finanziate dai governi occidentali e filo-occidentali, durante il conflitto e tutt’ora, hanno causato la morte di oltre 230 mila persone e promosso l’ondata di profughi verso l’Europa e i paesi confinanti. Gli Stati Uniti ei suoi alleati regionali, in particolare il Qatar, l’Arabia Saudita e la Turchia, dall’inizio della crisi, hanno sostenuto i militanti ribelli che operano nel territorio siriano.L’amministrazione Obama ha promosso in Siria, con il finanziamento di 500 milioni di dollari, l’addestramento e la fornitura di armi a 5.000 militanti “moderati” per combattere contro il terrorismo e il governo di Assad.

Aria da Guerra Fredda
Per la prima volta, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica (URSS), il Pentagono rimette sul tavolo le strategie da guerra fredda. Ecco la risposta degli Stati Uniti all’attività Russa in Siria. Non è solo questo il problema. Primo fra tutti bisogna ricordare che la Russia sostiene Assad (da vedere perché se ne ricorda solo oggi) e che il porto di Tartus, già dai primi anni ’70, è riconosciuto come porto strategico russo.
David Ochmanek, consulente strategico militare americano, ha recentemente dichiarato di essere stato interpellato, in completo stile da “guerra fredda”, in merito a un eventuale crisi baltica. L’analisi si concludeva che le forze della NATO sarebbero decisamente inferiori rispetto alla presenza sul territorio della controparte Russa che, inoltre, dispone dei migliori sistemi missilistici Terra-Aria al mondo e non sono da meno per quanto riguarda l’artiglieria pesante.

 Rif.
http://www.presstv.ir/Detail/2015/09/20/430043/Russians-Syria-naval-base
http://www.presstv.ir/Detail/2015/09/20/429975/US-contingency-plans-Russia

Exclusive: The Pentagon Is Preparing New War Plans for a Baltic Battle Against Russia

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