Il territorio come risorsa da valorizzare

No ad una politica fatta di ostacoli e contro il cittadino. Non è tollerabile che il susseguirsi di promesse elettorali sul territorio dell’alto tirreno cosentino che restano invase dalla Regione. Se da un lato la Regione si è nascosta dietro un dito, ovvero il commissario ad acta per la sanità sulla questione dell’ospedale di Praia a Mare, dall’altro resta assente un programma regionale per il crescente bisogno di infrastrutture e miglioramento della rete dei trasporti per un’area turisticamente trainante che è l’alto tirreno cosentino. Sempre più spesso, solo le iniziative dei cittadini sono riuscite a dare soluzioni ad annosi problemi sostituendosi di fatto all’insensibilità dell’amministrazione regionale. Il mio impegno politico resta chiaro ed è verso la valorizzazione del territorio incentivando l’educazione alla salvaguardia ambientale e alla pratica di tutte quelle attività ecocompatibili che sono oggetto di una forte domanda europea nella scelta delle destinazioni turistiche. Viviamo in un concentrato di risorse culturali, paesaggistiche, naturali e sportive che rendono questo territorio, questa regione, invidiabile da tutto il mondo. Oltre 10 milioni di europei scelgono la meta delle proprie vacanze in base alla possibilità di praticare sport leggeri come il trekking in luoghi naturalmente validi e che possano offrire un valore storico culturale. A mio avviso, il nostro territorio, resta sempre al palo per l’incapacità di creare relazioni e sinergie per far sì, che una millenaria storia regionale, di risorse agroalimentari uniche, peculiarità ambientali e le tradizioni possano divenire un indiscutibile offerta turistica in Europa e nel mondo. Tutto resta sempre concepito in modo disorganizzato e finisce sempre con il promuovere un aspetto a discapito di un altro. Il vero potenziale della nostra terra è, di fatto, l’insieme di tanti elementi e attrattori turistici che nel loro piccolo creano reddito ma potrebbero rappresentare, non il fanalino di coda nazionale, ma i veri trascinatori dell’industria turistica calabrese.

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