Se ne dicono tante a proposito della linea politica di Tsipras e del GREXIT. In verità c’è su cui discutere e, come conseguenza, sarebbe facile da capire. Addirittura esistono video su youtube che parlano di “GREXIT for dummies” ma non dicono cosa c’è davvero in ballo.
In questo preciso istante un capo di un governo di uno Stato membro dell’unione europea ha intrapreso un percorso che non va verso l’uscita dall’unione europea e tanto meno verso l’uscita dall’euro bensì verso la rinegoziazione sul debito pubblico dello stato greco. Magari no. Magari è un contro-paccotto. Questo è anche un modo di giocare poco pulito, ma ho visto di peggio. Quest’uomo ha giocato una carta, quella del referendum, ottenendo di fatto del tempo e dimostrando di voler consolidare la propria posizione infatti Tsipras dice che “il referendum ci darà armi più forti per trovare un accordo”. Varoufakis, ministro dell’economia greco, non è affatto l’ultimo arrivato in materia economica. I greci si sono fatti i conti e sanno per certo che l’Europa, Germania e Francia in testa, non può permettersi un default in area euro. Ne va della credibilità della moneta e della credibilità della linea economica politica voluta in primis dall’establishment finanziario nella BCE. Qualsiasi cosa accada, che non sia il sigillo dell’accordo voluto dai creditori europei, sarà una catastrofe. Potrebbe essere smascherato il bluff e dimostrare praticante come effettivamente funziona la moneta unica e se questa è davvero un buon affare. Certamente che l’euro è un buon affare ma non per noi dicono molti esponenti della maggioranza greca.
Il governo greco ha ben 5 miliardi di euro a disposizione che vengono dalla russa gazprom. Lo sanno tutti e tutti dovevano saperlo. In ballo ci sono gli equilibri più importanti ovvero tra USA-RUSSIA. Non è affatto una bella storia.
Ora però ho paura dei terroristi. Quelli non dormono mai e il loro lavoro lo fanno meglio dei servizi segreti.